Ikea… lasciate ogni speranza o voi che entrate.

Osservazioni sull’impatto sociologico che “un giro all’ikea” può avere su coppie e famiglie: partiamo dicendo che scegliere l’arredamento della casa è una grandissima prova per la coppia perché si tratta di rispettare budget, gusti e desideri di ognuno, e indubbiamente scendere a compromessi, tutti questi vincoli insieme possono rendere un giro all’ikea di giovedì pomeriggio alle due un percorso verso facili litigi.

Le coppie quando entrano all’ikea si tengono per mano, si guardano negli occhi, si sussurrano cose con voce amorevole e si sorridono… sulle scale mobili lei gia inizia ad assumere l’assetto da guerra e dà avvio alla procedura di intimidazione con frasi tipo “sono io che cucino dunque è più giusto che scelga io”, “ma non ci pensi se un giorno avremo dei bambini”, “mi raccomando il tavolo grande che poi invitiamo a pranzo la Domenica i nostri genitori”… alla fine della scala afferra le sue temutissime armi, matita e metro!  A metà del percorso esposizione trovi uomini distrutti spiaggiati sui divani e donne incazzate che con il metro in mano oramai misurano la dimensione per la cassa da morto della propria dolce metà, All’uscita molto spesso non si rivolgono più la parola, hanno deciso di non sposarsi più o di chiedere il divorzio.

Ecco cosa consiglio a quelli dei corsi prematrimoniali: una ‘esterna’ all’ikea!

Lui, Lei e la Mamma: che voi stiate scegliendo l’intero arredamento per casa o che dobbiate semplicemente comprare delle pentole, Ikea non può e non deve essere affrontata con questa formazione… li vedi gli uomini che a 5 minuti dall’ingresso meditano il modo più legale per sopprimere la suocera -e come dargli torto- mentre lei pretende di decidere quali siano le lenzuola migliori per la Vostra camera da letto ed i colori più belli per il tappetino del bagno. Donne, mogli, fidanzate, future spose, all’ikea puoi andare o con la mamma o con la tua dolce metà, non con tutti e due insieme o inevitabilmente qualcuno non ne uscirà vivo… li vedi subito perché lui è addetto al trasporto della borsa gialla, loro confabulano come se Lui fosse un accompagnatore estraneo, e quando prova a dire la sua sulla cantinetta per i vini, il divano o la tv (perché poi siamo sinceri agli uomini di tutto il resto gli interessa relativamente poco) viene fulminato dallo sguardo accusatorio di chi ti vuole far capire che non devi mettere bocca, e non proviene dalla persona con cui condividerà la casa…

Ikea è bello quando entri per fare un giro, esci distrutto dall’interminabile percorso, ti sei fermato a guardarli, quelli che non ce la faranno,  hai speso 60 euro in minchiate,  ed all’uscita ti blocchi e mentre mangi un Hot Dog e bevi una coca meditando che poteva andare molto peggio e saresti potuto non uscire mai più … ti soffermi a guardarli, sono loro, i sopravvissuti che escono in formazioni bizzarre, insoddisfatti, infelici non più convinti che in amore siano sufficienti due cuori ed una capanna…

 

in foto la cucina dei miei sogni. Ma questa volta io all’ikea sono andata per comprare i tappetini e le palline da legno per il coniglio, ero sola, e mi sono gustata le scene descritte sopra!

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