Parliamo di arte

La premessa sembra semplice e lineare, uno di quegli argomenti sempre buoni per intavolare una discussione, riempire silenzi imbarazzanti, nel mio caso per passare tempo e fare e farmi compagnia.

L’Arte, è un argomento così vasto e umanamente accessibile (sì sono fortemente convinta che chiunque, senza alcuna distinzione, abbia possibilità di accesso all’arte – che poi lo si sfrutti, è un altro tema) che la proposta tematica mi sembra quasi banale; ammetto che il mio interlocutore aveva in prima battuta proposto di parlare di vesciche, ma mi era apparso un tema limitante.

… Quindi al parliamo di arte mi sono sentita in dovere, un po’ perché si sa che mi piace mostrare la mia saccenza, un po’ perché davvero il tema mi entusiasma, sentita di proporre il quesito portante.

Cos’è arte?

E come si dice, qui casca l’asino.

Per me l’arte è emozione o per meglio dire espressione, per il mio interlocutore è ispirazione.

Non esiste una visione giusta o sbagliata, ho provato a portare nella nostra discussione il punto di vista di Fiedler, teorico del purovisibilismo (per farla breve per questo teorico l’arte è una forma di possesso del mondo, l’artista intrappola una realtà visibile presente nel mondo su qualcosa di sensibile al visibile), ho provato a mettere sul tavolo il realismo, l’estetica, il formalismo, Duchamp, Manzoni, i dadaisti, la visione dell’ artista, i canoni classici e contemporanei di bellezza e lo status di un oggetto della pop art; un calderone di parole dopo il quale, ovviamente, ognuno di noi è rimasto della sua convinzione.

Quando si parla con una persona amica d’altronde non lo si fa per fargli cambiare la propria posizione, anche se forse quel tentativo è involontario e intrinseco della convinzione che ognuno ha che la propria tesi sia quella corretta. 

Insomma, noi non siamo riusciti ad accordarci su una visione unica, anche se certamente condividiamo sull’impossibilita di definire l’arte in modo oggettivo, ma vorrei qui esprimere il mio punto di vista:cos’è per me l’arte.

Arte è qualsiasi cosa mi sappia emozionare, sì proprio a me, od a te che stai leggendo. È qualsiasi espressione teorica o pratica, concreta o no nata con l’idea di comunicare, condividere, denunciare, ispirare (sì certo anche ispirare), toccare, sfiorare l’altro.

È arte un quadro di Monet come lo è il disegno di un bambino incorniciato da una madre innamorata, è arte una foto di Steve McCurry come quella di un operaio che mentre lavora la terra viene sorpreso dai colori di un fiore, e lo immortala, sono arte i versi di Ungaretti nelle sue celebri 14 sillabe, come le parole di un cantante trap. È arte il tatuaggio che mi racconta sofferenza, una scultura, un dipinto, un espressione, un gruppo di note apparentemente senza senso, è arte ciò che io decido, ciò che io individuo ammetto che lo sia, in quel momento, nel mio mondo.

L’arte non può essere deputata a dei luoghi, anche se quello certamente la aiuta ad evidenziare il suo status, ne da alcune persone, non oggi. Non può essere vittima delle logiche di mercato e di prezzo, perché se è verso che è universalmente accessibile è altrettanto vero che non è universale.

L’arte è semplicemente la parte più emozionante della vita e forse la più vera.

 

*in foto le opere di un artista d strada incrociato di recente a Verona.