Riflessioni sulla società

Riflessioni sulla società

Viviamo immersi nella felicità fittizia

Viviamo in un Paese in cui anziché riqualificare una struttura abbandonata preferiamo costruirne una nuova di fianco

Viviamo in una realtà dell’apparire prima ancora dell’essere

… guardiamo ai Paesi del “terzo mondo” riempiendoci la bocca con parole di solidarietà ma dimenticandoci di dare uno sguardo ai nostri fratelli in difficoltà

Viviamo in una società in cui si parla ogni giorno di accoglienza ma non possiamo pretendere che chi accogliamo ricambi la nostra ospitalità, rendendosi utile con lavori che ci ripagherebbero almeno in parte

Viviamo in un’Italia che ha dimenticato la sua ricchezza ma si è fatta convincere di essere comunque meglio di qualcun altro…in un Italia che sta implodendo su se stessa… in un posto in cui ogni giorno stiamo sostituendo la solidità del marmo con la fragilità del vetro.

Viviamo in Italia pronti a dare assistenza a chiunque arrivi dal “mondo” ma dimenticandoci dei nostri nonni sempre più soli

Viviamo accettando che i valori più sacri vengano calpestati, vedendo le famiglie sgretolarsi e per questo ci sentiamo in diritto di sostituirci a ciò che la Natura impone.

Viviamo mettendo in discussione anche le cosse più naturali come “Mamma e Papà”

Viviamo abbagliati da ciò che vorremmo essere, con l’idea che potremmo essere migliori, ma dimenticandoci chi eravamo, da dove veniamo e come siamo stati Grandi

“Abbiamo case più grandi ma famiglie più piccole, più opportunità ma meno tempo, più istruzione ma meno buon senso, più conoscenza ma meno senso critico, più esperti ma più problemi, più medicine me meno benessere, siamo andati e tornati dalla luna ma facciamo fatica ad attraversare la strada per stringere la mano ad un uomo vicino, abbiamo prodotto più computer per registrare più informazioni per replicare documenti come non mai, ma siamo meno capaci di comunicare, siamo imbattibili sulla quantità ma scarsi nella qualità, questi sono tempi da fast-food ma dalla digestione lenta, sono i tempi dei grandi uomini ma dei caratteri mediocri, sono i tempi in cui si realizzano profitti astronomici ma povere relazioni, questa è un epoca in cui tutto viene messo in vista, sulla finestra, per occultare il vuoto nella stanza.”

 

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